C’era una volta, e pare da qualche parte ci sia ancora, un gruppo di scrittura diverso dagli altri, di nome Penitenziagite. Ogni mese, uno di loro sceglieva a caso un profilo Facebook su cui costruire una storia.

Avrebbe potuto essere il profilo di chiunque di voi!

L’avevano inventato, in una notte probabilmente buia e tempestosa, di quelle in cui non esci e non puoi fare altro che attaccarti al pc, un manager informatico e una ragazzina ansiosa di crescere, che sul web si facevano chiamare Sherlock Holmes e Jorge Da Burgos.

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Poco dopo, Sherlock si era ricordato di un suo vecchio amico, un tipo solitario e abituato a viaggiare a lungo per lavoro, uno di certo con qualcosa da raccontare. Fu così che nel gruppo entrò anche lui, il Capitano Achab.

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Achab aveva da qualche mese conosciuto in chat una signora, che era diventata per lui un’amica affettuosa e complice. Pensò subito che fosse la persona ideale con cui condividere quello strano e affascinante progetto e così nel gruppo arrivò Madame Bovary

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Madame Bovary conosceva da tempo uno strano ragazzo, forse pazzo e forse no, di certo con un passato difficile alle spalle. Pensò che scrivere gli avrebbe fatto bene, e fu così che si aggiunse anche Wolverine

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Un gruppo di persone molto diverse tra loro, accomunate da un po’ di solitudine e di voglia di novità, che stavano per dare il via a qualcosa le cui conseguenze loro stessi non potevano nemmeno immaginare…

 

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11 risposte a "Prologo"

  1. L’idea è interessante e originale. Ho letto alcuni pezzi che non mi dispiacciono. In particolare quello di Wolverine. Però, tra le molte cose che ancora non mi sono chiare, una domanda: prendete a caso una persona che ha un profilo fb e poi scrivete su quella? Ma immagino che debba essere d’accordo. Voglio dire, prima chiedete l’autorizzazione a ricamare, sventrare, sezionare il soggetto in questione? Vi seguirò senz’altro. Se dovessi scegliere un mio Nickname quello sarebbe Woland. So che è utilizzato e che esiste pure una Casa editrice con questo nome. Ma Woland è un personaggio o il personaggio de “Il maestro e Margherita”, al quale, per la sua natura…oscura, non mi dispiace.
    A risentirci.

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    1. Dunque, chiariamo che in realtà la nostra è una fiction, che ha la caratteristica di essere totalmente “immersa” nella Rete, una “Social Network Novel”, l’abbiamo chiamata. Lo scopo è quello di offrire ai lettori un percorso interattivo, in cui i personaggi narrati interagiscono “extratestualmente” su Facebook in modo che alla lettura lineare (che è quella che si può fruire su questo blog) si affianchi l’esplorazione autonoma da parte del lettore e l’interazione con il percorso narrativo (con sondaggi, commenti, ecc.). Quindi anche prendere a caso un profilo e scriverci su è un espediente scelto dai nostri personaggi, non da noi… ancora (l’idea è ovviamente una tentazione che abbiamo avuto come scrittori, ma non vogliamo certo invadere la privacy di nessuno). Però confessiamo che quella di costituire un “vero” gruppo come Penitenziagite ci stuzzica davvero, e Woland ci starebbe benissimo, non solo perché Il Maestro e Margherita è un capolavoro, ma perché ha un “lato oscuro” perfettamente in linea con il nostro spirito. Una spiegazione più estesa la trova qui: https://www.facebook.com/uncadaverenellarete/posts/164681584197214

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  2. Grazie per il following!
    la vostra iniziativa mi piace, ma non sono su FB e non posso partecipare. Mi unisco al coro di fare entrare questo concetto nella realtà “fisica”.
    Grazie mille e continuate il vostro “gioco” così interessante e originale!

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    1. Grazie inchiostronoir! In realtà volendo non essere su FB non impedisce la lettura. Non vedrete forse tutti i commenti della community, ma non è essenziale. Tutto quel che riguarda la storia è pubblico, quindi leggibile su FB anche senza accedere 🙂 Complimenti per il vostro blog!

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